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Il panettone: una storia di Natale

Aggiornamento: 22 nov 2022


Natale significa famiglia.

Che si voglia oppure no, significa ritrovarsi in una specie di euforico appuntamento con la propria infanzia… È come per magia che nel Natale Eterno, immutabile, che anno dopo anno anzichè ritrovarci diversi e cresciuti compie la magia di riportarci sempre a quell’immutabile stato dell’infanzia, noi ritorniamo bambini stupiti, felici di una felicità che ci parla la lingua dell’anima. Le tradizioni scintillanti sono così antiche che nemmeno possiamo ravvisare l’origine di questa profonda gioia.



Nella nostra cucina intorno a Natale cominciano le manovre di preparazione del panettone.

La ricetta è molto antica e un po’ particolare: è la ricetta del panettone fiorentino.

Si sentono il profumo del lievito di birra e del burro, del marsala e della cannella, dei canditi (le scorze di arancia sono rigorosamente preparate dalla mamma) e della vaniglia… Un dolce soffice e corposo che attraversa numerose lievitazioni prima di essere infornato e infine sfornato, in una nuvola di aromi paradisiaci che fanno venire l'acquolina in bocca.


ALCUNI DEGLI INGREDIENTI CHE PROFUMANO IL PANETTONE FIORENTINO



Lo rende ancora più prezioso il fatto che...

La mamma lo prepara da quando ne ho memoria (il tempo eterno della mia infanzia), e che negli anni passati, tradizionalmente, dimenticava di mettere un ingrediente! Così un anno mancava lo zucchero, un altro anno qualche altro aroma… Ma era sempre e comunque una festa e noi ridevamo moltissimo perché la mamma si divideva fra mille impegni, telefonate, appuntamenti… Eppure per tre giorni - mattina e sera - si ritagliava il tempo per rimpastare il panettone, aggiungendo gli ingredienti secondo l’ordine della ricetta (ed ecco perché ogni tanto se ne perdeva uno per la strada…)


Quando poi stava particolarmente attenta e gli ingredienti pervenivano tutti, allora capitava che lo tenesse in forno quei 3 minuti di troppo per riuscire a bruciacchiare appena la sua bella crosta lucente. Allora lei ci guardava ridendo, con un'espressione bellissima sconfitta e divertita, allargando le braccia e dicendo: "Non ce la posso fare… Anche questa volta è andata così". Ma la verità è che lei è così brava, così esperta e così magica che alla fine, anche quando non è tutto perfetto, il suo panettone è comunque un capolavoro. E questa sua caparbia e intelligente sfida, insieme all'impegno e al tempo che ci mette, è l’ingrediente più buono di tutti!!!


Cucinare insieme è un grande piacere!

È un momento di fermento, di scambio, di brain storming. Ci divertiamo molto, ci rilassiamo e gli scambi di idee e punti di vista si mescolano, saltando da un argomento all'altro fra progetti, sogni, riflessioni, scoperte, novità... I bambini recepiscono quest'energia e se ne sentono attratti. C'è chi ascolta mentre disegna e di tanto in tanto fa una domanda attenta e strategica. C'è chi scruta e osserva ogni sfumatura, cercando di infilarsi nelle azioni per partecipare e imparare... Per sentirsi parte di questo momento familiare coinvolgente e creativo.


VIVERE INSIEME AL CASTELLO, CRESCERE INSIEME IN CUCINA!



Questa tradizione, inaugurata da lei come tante altre in casa nostra, sta prendendo piede fra figlie e nipoti.

Averla in casa agli orari più inconsueti che studia, mescola e intruglia fra profumi di antica pasticceria è uno spasso, una pacchia, qualcosa che ti fa venire voglia di restare in pigiama a guardare ipnotizzato, con occhi di bambino, questa sua opera incantevole. Infatti ammetto che, con la scusa di aiutarla, in realtà mi godo lo spettacolo e questo tempo magico di vacanza che prelude a tante altre delizie e felicità, che nel nostro caso sono intrecciate fra vita privata di famiglia e vita lavorativa. Questo è parte della nostra grande avventura di vita al castello. Un sogno divenuto realtà, che ogni giorno ci sorprende e ci rende felici. Questo panettone ci segue fin dalla casa di Milano, dove la mamma sognava una vita in campagna, a contatto con la natura, in una cucina rustica con i rami appesi alle pareti e l'acquaio di pietra. È uno dei tanti fil rouge che ha guidato la realizzazione di un sogno! L'emozione del sapore e della preparazione sono l'essenza stessa della vita vissuta con passione, occupandosi di ciò che si ama. Le piccole sensazioni quotidiane sono importanti, sono ciò che trasforma e qualifica la nostra vita, rendendola speciale, somigliante ai nostri sogni.


SENTO GIÀ IL PROFUMO AROMATICO DELLA VANIGLIA E DEL MARSALA... PREGUSTO GIÀ LA CONSISTENZA BURROSA DELLA CROSTA E LA DOLCEZZA DEI CANDITI E DELL'UVA PASSA.


CHIARA MARIA GIBELLI

STRALCI DI UNA BIOGRAFIA DI FAMIGLIA



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