top of page

Il Castello di Gropparello è circondato da una tenuta di 20 ettari, suddivisa in parco secolare, boschi selvaggi, vallate, vigneti, e strapiombi su roccia viva. Dalla torre del castello si può notare come quest’ultimo domini l’incredibile ed unico paesaggio caratterizzato dalla massa scura dell’ofiolite, sormontata dal bosco di conifere, e lo strapiombo su cui il castello si erge.

Intorno al castello si snodano alcuni sentieri: sono gli antichi camminamenti di ronda, che scendono fino alle forre del torrente; essi sono costituiti da piccoli sentieri e scalette scavati nella viva roccia ai limiti del quale sorge un orto botanico creato verso la fine del 1800, epoca in cui la selvaggia natura dell’ “orrido” venne ingentilita dall’opera dell’uomo; questo orto botanico contiene specie particolarmente rare,ora in via di catalogazione, che erano caratteristiche del giardino all’italiana di ispirazione cinquecentesca e dell’orto botanico secondo la concezione ottocentesca.

I suggestivi ammassi di ofiolite che fanno da fondamenta alle mura, e la vegetazione spontanea che nasce tra questi creando un fitto bosco ombroso, contribuiscono a rendere l’atmosfera carica di magia.

 

Cosa sono le Gole del Vezzeno?

L’era Mesozoica si divide in tre periodi: Triassico, Giurassico e Cretaceo, e con essa inizia il ciclo che scientificamente si definisce orogenesi alpina ed appenninica, ovvero questo è il periodo in cui nell’attuale Italia “nascono” le Alpi e gli Appennini (180.000.000 di anni fa).

Orogenesi significa etimologicamente “genesi delle montagne”. Con questo termine si intende l’insieme dei processi che hanno provocato la deformazione, il piegamento, la fratturazione ed il sollevamento delle enormi masse rocciose che costituiscono le catene montuose.

In Italia i terreni del Mesozoico sono assai diffusi in tutto l’arco alpino e nell’Appennino.

 

L’era che ci riguarda, cioè il periodo in cui ha origine il comprensorio del arco del Castello di Gropparello, risale a 180.000.000 anni fa: questo periodo è denominato Giurassico Superiore.

 

In questo periodo hanno luogo sulla terra grandi sconvolgimenti:

 movimenti tettonici spostano i continenti e la crosta oceanica della Tetide, essendo più pesante di quella continentale, è costretta a scorrere sotto quest’ultima e, lasciando ritirare le acque, va ad incastrarsi in grandissima parte al di sotto della crosta sia europea che africana (movimenti delle placche nella cosiddetta teoria della “deriva dei continenti”), andando, per via della grande spinta a scendere a notevoli profondità.

Le temperature e pressioni così elevate che regnano a tali quote sotto il livello del mare, avranno il potere di disciogliere la crosta continentale, la quale infine, tornerà ad essere magma per poi uscire con grandi spinte dalle bocche dei vulcani.

 

Alcune parti, che potremo chiamare frammenti dell’intera crosta oceanica della Tetide, sono, per così dire, sbalzate fuori rotta (dando origine a depositi alloctoni), andandosi a posare su zone collinari di tutt’altra conformazione, fondendosi nel corso delle ere seguenti, in un unico territorio, dove la natura copre le frange di interferenza fra un territorio e l’altro, nascondendo i confini delle due diversità; ed ecco, ai nostri giorni il miracolo paesaggistico: all’improvviso, dietro un vigneto, in un bosco si apre una zona selvaggia, la cui morfologia complessa ed accidentata si eleva bruscamente distinguendosi dal resto del territorio creando un comprensorio grandioso e suggestivo nelle cui pieghe scorre il torrente Vezzeno.

 

Quando percorriamo l’antico camminamento di ronda del Castello ci troviamo, quindi, a camminare sopra un reperto geologico salvatosi miracolosamente e che, per la sua diversità dalle terre circostanti costituisce una vera e propria isola sulla terraferma che si è portata dietro anche gli abitanti dell’oceano.

A seguito di tutti questi sconvolgimenti, questi terreni, infatti, sono oggi notevolmente ricchi di fossili

 

Un percorso di bellezza e di emozioni che ci racconta il passare del Tempo

Tutto intorno alle mura del castello si conserva quel percorso suggestivo nato come camminamento di ronda dei soldati. Nel 1800, col gusto romantico per il Medioevo misterioso e per la natura selvaggia che sconvolge gli animi, questo percorso carico di fascino venne trasformato in una sorta di percorso interiore le cui guide spirituali sono alberi e fiori.

La strada si inoltra nel bosco a nord, nella parte buia costeggiata dalla parete rocciosa delle Gole che scendono di circa 80 mt sotto le mura del castello, dove il Vezzeno, ancestrale torrente capriccioso bagna le rive della valle dell’antico maniero. Qui, sulle tracce degli antichi celti si scopre la storia della Terra.

IL MUSEO DELLA ROSA NASCENTE ©

Il Museo Della Rosa Nascente si trova In questo luogo magico, dove le rose canine e le orchidee selvatiche vivono da epoche lontane e fisicamente è distribuito in tutto  il parco del Castello.  E’ un percorso di significato alchemico, che accompagna ogni singola persona alla scoperta della perfezione interiore attraverso l’evoluzione di colori, profumi, luci e simboli. Il giardino conta ad oggi 1200 piante di rose con oltre 125 varietà, divise in 17 roseti, alcuni dei quali nel cortile d’onore all’interno delle mura medievali.  Da poco è stato finito l’impianto degli ultimi 7 roseti che si trovano nel Labirinto Magico,  un sentiero che scende proprio dove si allarga una piccola valle a monte della valle del Vezzeno. Qui lo sguardo si perde tra il bosco pioniere, i fiori di campo e i risguardi di rose che con lingue di colore diverse, vincono la natura selvaggia delle gole e schiudono le loro corolle alla prima rugiada ed ai raggi di sole, che proprio vicino al 13° roseto portano la temperatura di 7 gradi superiore a quella che si trova all’interno delle mura merlate, che in linea d’aria distano poco più di 700 metri. Il Sentiero Magico si snoda verso la valle formando un labirinto di carpini, sanguinelle, ligustri bianchi, querce, pini marittimi, frassini, biancospini, ciliegi, prugnoli selvatici, gelsomini, viburni, rose canine e aceri imperiali.

La passeggiata comunica l’idea di un mondo onirico…. dove le piante giocano fra loro… e la sequenza dei colori e delle forme, nell’alternanza degli spazi pieni e spazi vuoti, nella varietà delle forme e dei colori avvolgono il visitatore in un’inebriante atmosfera percepibile con tutti i sensi…

 

Il gioco dei colori e lo sviluppo del giardino parte in verticale e parte in orizzontale crea degli scorci panoramici emozionanti. L’impianto di rose è circondato da  piante aromatiche con i colori complementari e con forme in simbiosi o in contrasto fra loro; per esempio rose che spuntano dalla lavanda, oppure una rampicante di roselline attorcigliata ad un pioppo, oppure una rosa rampicante attorcigliata ad un albero di salice, oppure un pergolato di uva con rose rampicanti.

La Sala dei Fossili

Sopra la Limonaia c’è una sala chiamata La Fratina, che oggi ospita una vetrina con i fossili ritrovati in questo “feudo”.

La visita guidata si conclude qui, in ammirazione di quanto il periodo del giurassico superiore ci ha lasciato come testimonianza

In giornate in cui non ci sono attività di animazione per bambini,

L'INGRESSO E' CONSENTITO ANCHE CON CANI, purché capaci di stare in gruppo anche con la presenza di altri cani, siano muniti di museruola e il padrone abbia al seguito sacchetto e paletta

Il cane non potrà comunque entrare in visita guidata al castello, qualora le visite guidate fossero disponibili.

-----------

Biglietto  per visita naturalistica

alla ricerca del Giardino Sublime   € 10 a ps

Nella metà del settecento nasce il concetto di giardino all'inglese, di ispirazione oreintale dove la natura sembra possa esprimersi liberamente e  in modo spontaneo,  creando quadri pittoreschi  fatti di scorci indimenticabili, panorami mozzafiato e angoli nascosti che danno origine a situazioni di grande diversità e senz asimmetrie. Il Castello di Gropparello è situato sopra un comprensorio ofiolitico di incomparabile bellezza,  circondato da un parco di 20 ettari, suddiviso in  boschi selvaggi, vallette, vigneti, e strapiombi su roccia viva. 

Divertente saà anche  fare FLOWER WATCHING se avete passione  per le  app che riconoscono le foglie e i fiori!

nel periodo primavera-estate questo biglietto comprende anche  Museo della Rosa Nascente

Durata  di ciascuna visita guidata 1h:30’

bottom of page