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Il Castello

Sito nella verdissima Val Vezzeno e sospeso su un territorio selvaggio come un nido d’aquila, è costruito su un picco roccioso di origine vulcanica e si affaccia su un orrido di grande interesse geologico e  paesaggistico,  caratterizzato dal particolare colore  delle  rocce (ofioliti),  ed  in fondo  ai cui dirupi scorre  il  torrente  Vezzeno;

il Castello rappresenta un esempio di arte fortificatoria medievale; posto a difesa della via d’accesso alla valle, si erge su un grande comprensorio ofiolitico con un orrido che scende fino al torrente Vezzeno, e che rendeva il maniero inattaccabile.

E' documentata la presenza, nella sede su cui poi venne edificato l'attuale Castello, di un castrum romano (posto probabilmente a difesa della  via che  conduceva a  Veleia), poi fortificato con opere murarie;  nell'anno 808  d.C., il  complesso venne assegnato dall'imperatore Carlo Magno al Vescovo di Piacenza Giuliano II. È allo studio, inoltre,  con l'aiuto della  Soprintendenza ai beni Archeologici, l'ipotesi  che sul luogo vi  sia  stato anche  un insediamento celto-ligure. È evidente infatti, sul versante opposto al Castello, un altare in pietra scavato nelle bancate di roccia, sul quale sono visibili i segni della lavorazione. Intorno al 1250  d.C. maestranze normanne finiscono  la costruzione del Duomo di  Piacenza ed  il vescovo  le invia  nel proprio  Feudo di Cagnano  (ndr.: divenuto poi  Gropparello)  per costruirvi  una  possente  rocca difensiva.

La costruzione, molto articolata   e  ricchissima   di  scorci panoramici,  conserva  ancora  oggi  intatta la  magia  di un castello nordico, selvaggio e fiabesco.

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Le Attività Didattiche

il Castello di Gropparello da circa 30 anni  propone progetti per la scuola e per le famiglie. Il progetto più famoso è il Parco delle Fiabe, un percorso emotivo per adulti e bambini attraverso il quale vengono veicolati concetti e valori legati alla Storia, alla Natura, ma anche messaggi legati alla lealtà, al rispetto degli altri ed all’amore per la natura, fortificando i bimbi nell’autostima e nel portare avanti con coraggio le proprie idee, esprimere le emozioni, empatizzare con chi è diverso e guardare oltre l’apparenza delle cose.

I principali temi sviluppati intorno al castello ed al suo parco sono: 

Fiaba con il PARCO DELLE FIABE CON LE AVVENTURE NEL BOSCO

Storia medievale VISITE GUIDATE STORICHE

Storia contemporanea: LA II GUERRA MONDIALE E LA DIFESA DEI POZZI DI PETROLIO

Scienze naturali – VISITE GUIDATE NATURALISTICHE

Miti:  RE ARTÙ E I CAVALIERI DELLA TAVOLA ROTONDA gioco di ruolo

La lingua inglese: ENGLISH INTRIGUE

Gli Antichi Romani: UNA GIORNATA CON IL MAGISTER LUDI

Dante e l’Inferno: ESPLORAZIONE LUDICA DEL PENSIERO DANTESCO

Musica VISITA GUIDATA AGLI STRUMENTI MUSICALI

Educazione del gusto: IL PRANZO MEDIEVALE; I PIATTI DELL'ANTICA ROMA

Castello e Tradizioni: LA PIGIATURA DELL'UVA

Attività interattive on line

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Cavalier Guglielmo nomina i valorosi giovani Cavalieri dopo la battaglia nel bosco contro

IL PARCO DELLE FIABE

il primo parco “emotivo” in Italia, dove è possibile vivere una magica esperienza fuori dal tempo, immersi in uno scenario naturale di rocce millenarie e alberi secolari.


Tra il folto degli alberi del secolare parco intorno al castello, è stato amorosamente ricostruito l’habitat tradizionale di questi personaggi: la capanna della terribile strega, con la gabbia dove rinchiude le sue vittime; l’antro dell’orco; la capanna del mago…

I bambini, che verranno messi in costume medioevale e nominati “Cavalieri del Castello di Gropparello”, potranno addentrarsi in questo scenario incantato, accompagnati da valorosi cavalieri del castello, per vivere meravigliose avventure con qualche...brivido, incontrando la strega, l’orco, il folletto, la fata, “in carne e ossa” e con tutta la loro carica di cattiveria o di bontà.

“Lungo il percorso magico nel bosco, guardando ancora verso uno scorcio di mura merlate del castello, all’improvviso si incontrano cavalieri, fate e  folletti, che interagiscono con i visitatori e trasportano la fantasia oltre i limiti del tempo.

I ragazzi vivono anche una fantastica ed entusiasmante avventura insieme ai personaggi del bosco, a Cavalieri e dame che sono stati i veri protagonisti che hanno fatto la storia di questo luogo

Intenti pedagogici e psicologici

IL Parco delle Fiabe si propone di far vivere una fiaba con intenti pedagogici e psicologici, tra cui:

-      far raggiungere al bambino equilibrio-coordinamento

-      favorire  la socializzazione, il lavoro di gruppo, la cooperazione, il rispetto degli altri, il confronto 

       e la comunicazione di sensazioni, paure….

-      favorire la creatività e l’immaginazione

-      far superare le paure

-      favorire l’autostima, e l’autonomia

-      spingere  i bambini a credere in quello che sognano

-      sviluppo delle capacità di osservazione, riflessione e comunicazione

il Fauno nel PARCO DELLE FIABE
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La Storia

Durante il medioevo il castello è spesso citato nelle cronache locali come teatro di scontri tra forze guelfe e ghibelline.

Passa  in  mano  a  varie  importanti  famiglie:  Fulgosio (o Fulgosi), Borri, Anguissola;  viene  più  volte ritoccato  ma  senza  riuscire a scomporre l'impianto e i materiali originari.

Dopo circa 60 anni di utilizzo come cascina, alla fine del 1800 viene acquistato   dal conte Ludovico Marazzani-Visconti Terzi che incarica l'architetto piacentino Camillo Guidotti ad occuparsi del restauro. Questi, secondo lo spirito dell'epoca, vi inserisce alcuni elementi neogotici.

Oggi il castello conserva un nucleo imponente risalente al X-XI secolo, più alcuni ampliamenti trecenteschi e un bastione cinquecentesco trasformato in stupenda terrazza panoramica affacciata sull’orrido. Con i suoi ponti levatoi in legno, l’originale impostazione architettonica di  roccaforte  con  torri,  merlature,  camminamenti di ronda scavati nella  viva roccia e i merli guelfi ricostruiti nell’Ottocento,  Gropparello costituisce un complesso unico nel  suo  genere, austero  ed  affascinante  per  quella inusuale eleganza e sobrietà che gli derivano dalla sua origine normanna.

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